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Combattere la carestia nel Corno d’Africa

Per aiutare le famiglie nella peggiore siccità degli ultimi 65 anni, Cargill consegna come donazione 10.000 tonnellate di riso nella regione orientale dell'Africa.

January 01, 2015

Nel 2011 una devastante siccità colpisce il Corno d’Africa, e in particolare il Gibuti, l’Eritrea, l’Etiopia e la Somalia, provocando una vasta carenza di cibo in tutta la regione. Oltre 13 milioni di persone, pari alla somma degli abitanti di Los Angeles e Berlino, necessitano di assistenza alimentare d’emergenza.

In Somalia la situazione è ancora più drastica. Per la prima volta in 20 anni le Nazioni Unite dichiarano ufficialmente la carestia in Somalia: si tratta di una condizione specifica caratterizzata da fame, malnutrizione e conseguente morte. A complicare ulteriormente l’emergenza 20 anni di guerre e violenze, che hanno distrutto la capacità del paese di assistere i propri cittadini e hanno bloccato l'accesso delle organizzazioni umanitarie impedendo loro di offrire aiuto. Non avendo altra scelta, centinaia di migliaia di famiglie somale hanno attraversato il paese a piedi in cerca di cibo, dirigendosi verso i campi profughi già sovraffollati situati nella parte nord-orientale del Kenya.

Dal 2001 Cargill si impegna a garantire la sicurezza alimentare in alcune comunità del mondo in collaborazione con il Programma Alimentare Mondiale (WFP) delle Nazioni Unite, la più grande organizzazione umanitaria che si occupa della fame nel mondo. Per risolvere questa difficile situazione nel Corno d’Africa, Cargill e WFP USA collaborano per portare cibo dove la necessità è maggiore.

Dopo un viaggio di 23 giorni, dall’India verso l’Africa, la partita di riso Cargill viene distribuita in nove distretti del Kenya, dove c’è maggiore necessità di cibo.

Cargill, con il supporto degli azionisti familiari, raccoglie e consegna oltre 10.000 tonnellate di riso, una quantità sufficiente a sfamare un milione di persone per un intero mese.

“Si tratta della più grande donazione mai fatta al Programma Alimentare Mondiale da parte di una singola azienda e sta davvero facendo la differenza in questa zona dell’Africa”.
— David Orr, portavoce di WFP in Africa orientale e meridionale

Per questa impresa ci si è affidati in larga misura all’esperienza di Cargill per quanto riguarda il rifornimento, il trasporto e la logistica. L’azienda acquista e fa confezionare il riso negli stabilimenti in India e supervisiona poi il caricamento della merce su una nave a Kakinada. Dopo un viaggio di 23 giorni nell'Oceano Indiano, il riso arriva a Mombasa, Kenya, a novembre, dove viene consegnato al WFP e distribuito alle famiglie in difficoltà in nove distretti del Kenya.

“La nostra azienda sposta ogni giorno il cibo dalle aree caratterizzate da surplus a quelle bisognose. Questa donazione ci ha permesso di sfruttare questa nostra abilità per aiutare le persone bisognose ed è stata un’esperienza davvero gratificante”, afferma Ivan Fernandes, responsabile regionale per Cargill Kenya..

“È stato davvero stressante cercare di sfamare la mia famiglia. Ho temuto per la sopravvivenza dei miei figli. Grazie a questo aiuto, ora posso concentrarmi su altro, perché almeno sono sicuro che c’è del cibo”. 
— Rachel Gharo, beneficiario degli aiuti in Kenya

La donazione di riso da parte di Cargill nasce da un appello urgente fatto dal Dr. Rajiv Shah, amministratore della United States Agency for International Development, all’allora CEO di Cargill Greg Page. Shah racconta di quante migliaia di altri bambini potrebbero morire nel Corno d’Africa senza un’azione specifica volta a salvare loro la vita.

“Fornire un’assistenza d’emergenza è la cosa giusta da fare”, dice Greg Page, Presidente e CEO di Cargill. “Ma anche i settori pubblico e privato devono concentrarsi su soluzioni a lungo termine per la fame e collaborare per garantire che tutti i sette miliardi di persone sul pianeta abbiano accesso a cibo sano, nutriente e disponibile”.